lunedì 2 novembre 2009

20 grammi di fumo


Imprenditori, medici, gossippari, commercialisti, giornalisti, calciatori, vip e uno stuolo da far paura di politici in cerca di viados, e di coca, in via Gradoli.
Il gotha (!) della Roma che conta. Hanno buttato alle ortiche ogni regola di riservatezza per conclamata tossicodipendenza. E dall’alto in basso un veleno micidiale si sparge come anilina nelle acque del Tevere.
Il via vai era continuo e lo è stato per anni, senza che ci sia mai stata un’irruzione, una retata di Carabinieri e Polizia con i lampeggianti accesi.
Gli inquilini “normali” dello stabile e quelli dei palazzi vicini vedevano e sapevano cosa succedeva in quegli appartamenti, ma tacevano o per complicità o per paura di rappresaglie.
Un condominio in una zona elegante della “città eterna”, in una traversa dell’antica via consolare che da Roma porta al Nord, trasformato in una sordida sentina del vizio, dove l’Aids la fa da padrone, si è lentamente “evoluto” in un’area “ad alto rischio” che sfugge al controllo dello Stato.
Napolitano proprio tre sere fa ci aveva detto che siamo stati un popolo di emigranti e che occorre guardare con interesse e simpatia chi viene a farci una bella visita permanente. Gli italiani morti di fame che morivano di lavoro a Marcinelle in uscita e depravati infetti con licenza di spaccio in entrata.
Non c’è che dire: si tratta di un affarone.
In una sorta di “alveare” al di sopra della legge in due palazzine di quattro piani abitano un centinaio di trans caffellatte, tutti di etnia sudamericana, i più brasiliani, dai 18 ai 35 anni. Zero pattuglioni da queste parti di vigili urbani da… Rutelli ad Alemanno.
Il generale Mori, quello che trattava con Ciancimino, dorme e quando è sveglio lavora per la sicurezza del genero di Rauti, Isabella e Manfredi.
Mai un fermo, mai un arresto. Lo affermano i residenti storici ormai assediati dai trans. Vivono appartamenti, in garage e scantinati utilizzati per “incontri a caldo” con i clienti.
In pochi metri quadrati arrivano a starci anche in cinque o sei. Gli affitti sono al nero. I permessi di soggiorno, rilasciati dalla Questura, una manciata. I più sono clandestini.
I politici di destra e di sinistra – sostengono Gerda e Lulù – erano, fino allo scoppio del caso Marrazzo, i più assidui nel sali-scendi al numero civico 96 dove nel 1978 fu scoperto un covo delle Br utilizzato dai terroristi come base per il rapimento e l’uccisione di Aldo Moro.
I nomi? “Li conoscono tutti”: lo sostengono le-i 2 giovanissime-i trans romane-i. Facce note sui giornali e in tv. Il racconto di Gerda e Lulù è confermato, con accenni del capo, da un piccolo gruppo di giovani dagli 11 ai 15 anni che si è radunato a un paio di metri di distanza. Solidarizzano con i trans di casa nostra contro i viados brasiliani accusati di orinare per strada e di gettare i preservativi dai balconi del condominio. La faglia etnica indica da che parte stare. Per dare forza a quanto sostengono condendo il tutto di parolacce e risatine, un adolescente si stacca dal gruppo e ne indica uno a terra con l’indice. Il giro prosegue.
Gerina, brasiliano di Bahia confessa: i nostri “clienti” sono, o meglio erano - precisa - tutti facoltosi.
Ora – aggiunge con evidente rammarico – non verrà più nessuno. Per un po’ dovremo tornare a battere per strada. Il marciapiede come moltiplicatore di affari e sesso deviato ad alto rischio. Un percorso senza ritorno. Sganciavano centinaia di euro a volta – si lamenta Gerina - per doppie prestazioni. E prima si telefonava al pusher .
Anch’io - confessa - ho avuto rapporti con Marrazzo. Mi pagava bene.
Nel palazzo del rapimento di Aldo Moro, una strada stretta a senso unico, con un marciapiedi di appena un metro delimitato da paletti a strisce parallele bianche e rosse, arrivava con la lussuosa auto blu, guidata dall’autista personale, il governatore del Lazio.
Scendeva, saliva le scale e negli ultimi tempi entrava nell’appartamento di Natalie, la preferita, la sua nuova fiamma.
Gerina si fa fotografare e risponde alle domande senza tentennamenti. Non ha paura.
Per ora nessuno gli/le ha ancora chiesto di dire cosa ha visto, cosa sa e di firmare un verbale, il tutto mentre giorni fà un normale ragazzo di 31 anni veniva ucciso dalle forze dell'ordine per 20 grammi di fumo in circostanze ancora misteriose. Questa è la repubblica delle banane.

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