Questo articolo è stato integralmente copiato dal giornale: Puglia D’Oggi, con il consenso dell’estensore, avv. Metta Franco, mio carissimo amico.
Mi per … Metta, Direttore. Ancora una volta ha ragione Lei. Io mi ero “astenuto” da Gravina, pensando:
Chapeau
La Sua tesi: molti hanno sbagliato; nessuno pagherà. Esattissimo; niente da dire.
Lei parla di di errori commessi nell’esercizio di funzioni. A me tocca l’aspetto di colore, fintamente frivolo. In realtà, sostanziale anche questo. Quando ci sono i media in giro, scatta la libido da microfono. C’è un microfono a pochi centimetri dalla bocca? Parlo anche se non ho nulla da dire. E così vengono fuori battute involontarie. Da “Le ultime parole famose”, rubrica della settimana enigmistica”.
Di questo mi voglio occupare.
Il Pm, il giorno dopo l’arresto di Pappalardi: “Invito Pappalardi a confessare. E’ meglio per lui. Tanto abbiamo le prove schiaccianti nei suoi confronti”.
Osservazione da avvocaticchio, penalista di provincia: se hai le prove, c….o ti frega che quello confessi? Si è visto poi che prove avevano. Nemmeno la prova che i bimbi fossero morti. Figuriamoci se avevano le prove di come erano morti. Il Gip, nell’ordinanza cautelare: “Mica Gravina è in montagna, mica i due bimbi possono essere precipitati in un burrone”. Non sarà montagna, Gravina, ma ci sono ventiquattromila cisterne, pozzi, dirupi. Frequentatissimo da bambini: tanto che ne sono caduti dentro tre, in pochi mesi. Che raffinata argomentazione: conclusiva, come si è visto. L’investigatore principale. I giornali gli attribuiscono (sicuro siano i giornali e non sia una autoattribuzione?), la soluzione di 8 casi di omicidio su 10. Meglio del commissario Maigret e a poche incollature di distanza da Montalbano, 8 su 10? Da ora 8 su 11!!
Il sindaco: “ i bimbi sono vivi e sono in Romania”. Aveva molte cose da fare, molto più utili e serie; invece sparava cazzate. Come se fosse compito suo, trovare la gente che sparisce nel suo paese.
Il parroco. Michel Paternoster: un nome, una garanzia. “Due le piste: o la malavita o la madre”. Il silenzio non è virtù cardinale, ma aiuterebbe. La Curia. Ha finanziato, finendo puntualmente sui giornali, le ricerche in Romania. Costate quanto? C’è una Corte dei conti anche per la Curia?
Onan, nuovo patrono di Gravina, quindi. Tutti devoti a Onan, l’Onan della mente. Invece di stare muti. Di dichiarare: “Non ho nulla da dichiarare”. Di scrivere: “Non ho indizi”. Solo pregiudizi.
Perché la voglio proprio fare questa provocazione, Direttore.
Questo di Gravina è un caso di razzismo sociale, culturale, di classe. Fossero spariti i due figli dell’avv., del prof., dell’ing., del noto industriale, del famoso commerciante, tutti zitti e buoni.
Non fosse stato separato, Pappalardi non sarebbe finito in galera. Non avesse avuto una compagna diversa dalla moglie, nessun sospetto. Ma dato che Pappalardi era diverso da come sono inquirenti e sindaci, preti, non può che essere stato lui. Colpevole, senza prove, di un omicidio non provato, e ancora in carcere. Perché è meglio continuare a fare pessime figure, piuttosto che questa volta sì cercare un microfono ed ammettere: “abbiamo carcerato un innocente”. Ma lui, separato con amante in carica, estraneo al nostro mondo di gente dabbene, timorata di Dio, colta e socievole. E’ sua la colpa. Mica nostra. Se studiava, lavorava, era fedele alla moglie, nessuno l’avrebbe incolpato.
Sono un po’ acido, Direttore? Ammetto. E’ sto incazzato. Non tanto perché lo hanno incarcerato. Perché ancora non lo scarcerano e continuano a mettere in fila cazzate su cazzate. Mentre quello, manco al funerale dei figli è potuto andare.
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