Responsabilità della donna

Facciamo informazione ...

Mi riallaccio sempre ad un'altra iniziativa di controcorrente http://blog.libero.it/Enki/ per una notizia che potrebbe salvare un�altra vita umana ed è quella della raccolta di cellule staminali embrionali. Nove mesi di gravidanza, poi il travaglio, lo sforzo, la fatica, il dolore, il vagito del bambino: alla fine incomincia il secondamento e viene espulsa la placenta con quel piccolo cordone ombelicale. In quel cordone ombelicale 'è racchiuso un piccolo tesoro, le cellule staminali embrionali, che nella maggior parte dei casi viene letteralmente buttato via.
MI piacerebbe che questa notizia venisse diffusa e che i bloggers fossero promotori di questa iniziativa.


Riallaciandomi ai due post : uno di http://blog.libero.it/Enki.it/, vadocontrocorrente, e l'altro di http://blog.libero.it/BADGIRL06/ dove il primo parla di prevenzione del tumore della
mammella da tecnico e l'altra da "paziente" in cui si esorta noi donne, ad essere responsabili della nostra salute, conoscendoci sempre meglio.

In Italia ogni anno vi sono 33.000 nuovi casi di tumore della mammella con 11.000 morti.
Nella sua vita una donna ha una probabilità su dieci di ammalare di questo tumore.
Oggi non conosciamo le cause, per cui non siamo in grado di evitare che si formino questi tumori, ma possiamo scoprirli quando sono ancora molto piccoli, anche di pochi millimetri. Come fare? Con una semplice precauzione: fare una visita specialistica ogni anno insieme con una mammografia ed una ecografia.
Ricordate che quanto più precoce è la diagnosi, tanto più piccolo è il tumore, tanto più è possibile conservare la mammella con la possibilità di guarire definitivamente il 90% delle donne: mentre oggi purtroppo la guarigione è del 50%.
E' bene che la donna impari presto a conoscere la sua mammella con l'autopalpazione mensile e inizi a fare la prima mammografia a 40 anni, ripetendola poi regolarmente ogni anno.
Poichè vi sono tumori che non si vedono alla mammografia, è importante associare sempre la visita clinica e la ecografia.
Nel caso in cui si siano verificati due o più casi di tumore mammario e/o ovarico in una famiglia, il che può fare sospettare un difetto ereditario, è bene anticipare queste indagini diagnostiche a 30 anni, associandole alla ricerca di eventuali danni genetici.
Ricordatevi che solo voi e unicamente voi siete le responsabili della vostra salute.
Non dimentichiamoci che per quanto sia chiaro, la vita è il primo bene da conservare, la sua qualità non deve essere sottovalutata.
Meno invasive sono le cure chirurgiche e farmacologiche e meno psicologicamente peseranno sulla paziente.
Una donna viene colpita nel suo aspetto, in un lato che rappresenta la propria femminilità ed invade con il blocco ormonale anche la sua sfera sessuale.
Difficile è affrontarlo, difficile trovare la serenità necessaria anche per la guarigione e fondamentale è l'ambiente che la circonda e gli affetti che la sostengono, si perchè non è solo difficile per chi vive in prima persona questo dramma, ma chi ne è investito di conseguenza.
L'età in cui si riscontrano le prime neoplasie si è decisamente abbassata rispetto al passato, oggi è molto più frequente incontrare in oncologia ragazze di 30 anni e per molte di loro l'inizio della malattia è coinciso con la fine del loro rapporto affettivo che fosse matrimoniale o meno.