lunedì 5 maggio 2008

Una falsa ricerca

Navigando spesso su internet, mi sono imbattuta diverse volte, su “false informazioni”. Informazioni il più delle volte, dettate solo da ignoranza e non da cattiva fede, ed allora coadiuvata da un mio conoscente, esperto di medicina e conoscenza nel campo della ricerca, ho deciso di parlarne su questo blog:


Si leggono spesso notizie fuorvianti su sperimentazioni in campo oncologico e non solo: occorre fare molta attenzione e non prendere per buona qualsiasi notizia. E' vero che in questi ultimi anni la ricerca, ha fatto grandi progressi e molte scoperte sono state tradotte in farmaci che devono essere sperimentati, ma i tempi sono lunghi, le esperienze devono essere vagliate con grande cautela, i protocolli di ricerca disegnati con cura. Molto diversa è la situazione di quelle sperimentazioni che vengono pubblicizzate sui media e sul web, senza adeguata copertura scientifica. Non bisogna credere che una notizia su internet, solo perchè “pubblicata” sia vera: Spesso è vero il contrario e la speculazione, su persone disperate e disposte a vendersi l'anima, riesce a fare grossi affari. Le ricerche serie richiedono un immeso investimento finanziario da parte di multinazionali farmaceutiche, che, pur non essendo dei candidi agnellini, sollecitano un ritorno economico, che è tale solo se la sperimentazione viene controllata da organismi internazionli seri e validati. Tutto ciò non avviene con quelle pseudo-ricerche pubblicizzate sulla rete e che richiedono uno esborso economico da parte del paziente. Questo non accade quando la ricerca è ufficiale, perchè il Servizio Sanitario Nazionale, una volta accettata la sperimentazione, la mette a disposizione gratuitamente di centri specializzati a portare avanti la ricerca. Il concetto vale per qualsiasi campo di ricerca e terapia medica. Ricordate: se vi chiedono soldi è meglio diffidare. nza adeguata copertura scientifica. Non bisogna credere che una notizia su internet, solo perchè “pubblicata” sia vera: Spesso è vero il contrario e la speculazione, su persone disperate e disposte a vendersi l'anima, riesce a fare grossi affari. Le ricerche serie richiedono un immeso investimento finanziario da parte di multinazionali farmaceutiche, che, pur non essendo dei candidi agnellini, sollecitano un ritorno economico, che è tale solo se la sperimentazione viene controllata da organismi internazionli seri e validati. Tutto ciò non avviene con quelle pseudo-ricerche pubblicizzate sulla rete e che richiedono uno esborso economico da parte del paziente. Questo non accade quando la ricerca è ufficiale, perchè il Servizio Sanitario Nazionale, una volta accettata la sperimentazione, la mette a disposizione gratuitamente di centri specializzati a portare avanti la ricerca. Il concetto vale per qualsiasi campo di ricerca e terapia medica. Ricordate: se vi chiedono soldi è meglio diffidare

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