Un bambino muore ogni 6 secondi, il tempo di un respiro.
Ogni volta che noi respiriamo un bambino muore.
La nostra societa’ produce oggi cibo in eccesso rispetto alla popolazione mondiale, ma ci sono paesi dove si muore ancora di fame e di sete. Si distrugge cibo per non fare calare i prezzi ed il profitto delle multinazionali.
Una societa’ diventata egoista e chiusa in se stessa, che nega la solidarieta’ e l’accoglienza non puo’ curarsi di chi non ha voce in capitolo, come i bambini. I bambini non votano, non scioperano, non fanno comizi o cortei, possono solo quietamente morire.
Si dice sempre: i bambini sono il nostro futuro, ma quale sara’ il loro?
Essere sfruttati con il lavoro nero, spinti con la violenza all’accattonaggio, usati come corrieri della droga, obbligati ad uccidere nelle guerre tribali, o utilizzati come pezzi di ricambio nei trapianti di organi.
Nascere in europa od in Asia od in Africa e’ solo dovuto al caso, non siamo noi a decidere dove aprire gli occhi. Perche’ un bambino deve partire con l’handicap dovuto alla casualita’ del luogo di nascita?
Perche’ deve morire di malaria, di tifo, di dissenteria o peggio ancora di fame o di sete?
Pance troppo piene o troppo vuote, uno squilibrio sempre piu’ accentuato tra il nord ed il sud del mondo, da una parte la fame, dall’altra il superfluo e lo spreco.
Ci si meraviglia dei flussi migratori: la fame, la sete, le guerre non permettono di essere troppo rispettosi delle regole.
E nei lunghi trasferimenti muoiono i piu’ deboli.
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