Nove mesi di gravidanza, poi il travaglio, lo sforzo, la fatica, il dolore, il vagito del bambino: alla fine incomincia il secondamento e viene espulsa la placenta con quel piccolo cordone ombelicale. In quel cordone ombelicale c’è racchiuso un piccolo tesoro, le cellule staminale embrionali, che nella maggior parte dei casi viene letteralmente buttato via.
Sono 560.000 i nuovi nati in Italia ogni anno. Questo anno solo 2623 donne ( 0.46%) hanno deciso di donare le cellule staminali del cordone ombelicale, mentre 5137 hanno deciso di affidarsi ad una banca straniera.
Ogni cordone può costituire una speranza di vita per un bambino malato nel mondo. Ogni anno ci sono centinaia di casi di leucemia infantile e di linfomi, alcune migliaia di talassemia ed altre malattie ematologiche in Italia, mentre se ci spostiamo su un panorama più vasto, che è quello Mediterraneo gli ammalati sono dell’ordine delle decine di migliaia.
Il trapianto di cellule presenti nel sangue del cordone ombelicale può essere la chiave di volta di questa speranza in quanto le cellule staminali presenti nel sangue placentare sono progenitrici di tutte le cellule ematopoietiche e quindi adatte per sostituire il trapianto di midollo.
In Germania, Francia, Spagna ed Inghilterra la donazione è facile ed ubiquitaria, mentre in Italia solo pochi centri, prevalentemente al Centro-Nord, garantiscono questo servizio ( ma attente a non partorire di sabato o domenica). Mi auguro che le mamme italiane possano sentirsi europee appena i nostri illuminati assessori regionali si renderanno conto della importanza di questa donazione, tuttavia ho i miei dubbi sulla loro capacità di diffondere capillarmente questa pratica.
Una sempre più ampia raccolta di campioni tipizzati, renderebbe sempre più facile il reperimento di una donazione compatibile.
MI piacerebbe che questa notizia venisse diffusa e che i bloggers fossero promotori di questa iniziativa.
Vorrei precisare che in Italia, PURTROPPO, il settore delle Biobanche per la conservazione delle cellule staminali cordonali, ma soprattutto le giovani coppie che hanno interesse per questo importante servizio di prevenzione sanitaria famigliare, siano nel più profondo buio normativo ed informativo, non essendo addirittura nella condizione di sapere come dovranno procedere per realizzare il desiderio di conservare le cellule staminali del proprio neonato a partire dal mese di marzo 2009.
Come è noto, il settore in Italia è regolamentato sin dal 2002 da Ordinanze Ministeriali che annualmente impediscono la costituzione in Italia di biobanche private e regolamentano, in modo burocratico e stringente, la conservazione autologa presso biobanche estere, più con il fine di tentare di dissuadere le giovani coppie interessate alla conservazione che di regolamentare questa attività, peraltro già soggetta a specifiche Direttive Europee (2006/17/CE) e questo nonostante la conservazione autologa non ponga alcun tipo di problema di carattere medico, scientifico o etico, così come facilmente rinvenibile dalle posizioni recentemente espresse in materia di cellule staminali cordonali anche dal Presidente del Pontificio Consiglio per la Salute, il cardinal Javier Lozano Barragan.
Questo stringente assetto normativo non è però riuscito ad evitare, in ben 7 anni di applicazione, che in Italia circa il 98% delle cellule staminali del cordone ombelicale finissero per essere gettate via come rifiuti organici, nonostante la loro indiscussa utilità attuale e prospettica per fini terapeutici. Si tratta di circa 4 milioni di campioni cordonali sottratti a qualsiasi tipologia di utilizzo!!
Sono 560.000 i nuovi nati in Italia ogni anno. Questo anno solo 2623 donne ( 0.46%) hanno deciso di donare le cellule staminali del cordone ombelicale, mentre 5137 hanno deciso di affidarsi ad una banca straniera.
Ogni cordone può costituire una speranza di vita per un bambino malato nel mondo. Ogni anno ci sono centinaia di casi di leucemia infantile e di linfomi, alcune migliaia di talassemia ed altre malattie ematologiche in Italia, mentre se ci spostiamo su un panorama più vasto, che è quello Mediterraneo gli ammalati sono dell’ordine delle decine di migliaia.
Il trapianto di cellule presenti nel sangue del cordone ombelicale può essere la chiave di volta di questa speranza in quanto le cellule staminali presenti nel sangue placentare sono progenitrici di tutte le cellule ematopoietiche e quindi adatte per sostituire il trapianto di midollo.
In Germania, Francia, Spagna ed Inghilterra la donazione è facile ed ubiquitaria, mentre in Italia solo pochi centri, prevalentemente al Centro-Nord, garantiscono questo servizio ( ma attente a non partorire di sabato o domenica). Mi auguro che le mamme italiane possano sentirsi europee appena i nostri illuminati assessori regionali si renderanno conto della importanza di questa donazione, tuttavia ho i miei dubbi sulla loro capacità di diffondere capillarmente questa pratica.
Una sempre più ampia raccolta di campioni tipizzati, renderebbe sempre più facile il reperimento di una donazione compatibile.
MI piacerebbe che questa notizia venisse diffusa e che i bloggers fossero promotori di questa iniziativa.
Vorrei precisare che in Italia, PURTROPPO, il settore delle Biobanche per la conservazione delle cellule staminali cordonali, ma soprattutto le giovani coppie che hanno interesse per questo importante servizio di prevenzione sanitaria famigliare, siano nel più profondo buio normativo ed informativo, non essendo addirittura nella condizione di sapere come dovranno procedere per realizzare il desiderio di conservare le cellule staminali del proprio neonato a partire dal mese di marzo 2009.
Come è noto, il settore in Italia è regolamentato sin dal 2002 da Ordinanze Ministeriali che annualmente impediscono la costituzione in Italia di biobanche private e regolamentano, in modo burocratico e stringente, la conservazione autologa presso biobanche estere, più con il fine di tentare di dissuadere le giovani coppie interessate alla conservazione che di regolamentare questa attività, peraltro già soggetta a specifiche Direttive Europee (2006/17/CE) e questo nonostante la conservazione autologa non ponga alcun tipo di problema di carattere medico, scientifico o etico, così come facilmente rinvenibile dalle posizioni recentemente espresse in materia di cellule staminali cordonali anche dal Presidente del Pontificio Consiglio per la Salute, il cardinal Javier Lozano Barragan.
Questo stringente assetto normativo non è però riuscito ad evitare, in ben 7 anni di applicazione, che in Italia circa il 98% delle cellule staminali del cordone ombelicale finissero per essere gettate via come rifiuti organici, nonostante la loro indiscussa utilità attuale e prospettica per fini terapeutici. Si tratta di circa 4 milioni di campioni cordonali sottratti a qualsiasi tipologia di utilizzo!!
2 commenti:
Hi I am visiting from India and happy to visit your blog. Thank u
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