mercoledì 14 aprile 2010

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IO STO CON EMERGENCY Sit in in favore di Emergency: Luogo: Roma piazza navona Ora: sabato 17 aprile 2010 14.30.00
Ricevo la seguente mail da un’amica e vorrei condividerla con tutti voi.

“Carissimi Amici!

E' successa una cosa terribile. Hanno arrestato Matteo. Penso che nemmeno Kafka sarebbe riuscito ad immaginare una tale scenario per lui e per i suoi colleghi, finiti come lui in questa assurda trappola. Stiamo pregando, stiamo cercando di tenere alte le speranze di Paola e Noa, stiamo facendo sentire la nostra voce al governo italiano che, indipendentemente dalle simpatie politiche, non sta adeguatamente proteggendo dei suoi cittadini. Anzi, non sta facendo nulla per difendere l'immagine di un'organizzazione che in tanti anni ha reso onore a questo Paese. Così come hanno sempre fatto i suoi operatori.

Sì, sono di parte, lo sapete. Perché io posso dire di conoscerli. E quindi mi permetto di bussare alle vostre porte, certa di quanto affermo. Mai, in nessuna condizione, in nessuna assurda realtà parallela come può essere un teatro di guerra, una persona come Matteo avrebbe potuto nemmeno lontanamente immaginare di attentare ad una vita umana. Lui, che ha sempre dato tutto se stesso e anche di più ai feriti, ai pazienti, alle "persone" che si presentavano al loro ospedale, senza chiedere né nomi, né fede politica o religiosa, né compensi. In nome del sacro diritto di ogni essere umano di ricevere nel momento del bisogno le migliori cure possibili. Sempre e comunque. Sacrificando parte della sua vita a sconosciuti bisognosi.

Mi permetto, senza chiedere consenso a Paola e me ne scuso, di riportarvi quanto scriveva Matteo qualche settimana fa... giusto per farvi comprendere, se ce ne fosse bisogno, perché io credo in lui e in Emergency (e perché capisco in pieno Gino quando parla di testimoni scomodi...).

"...Vergogna.

E’ quella che proviamo tutti qui all’ospedale di Emergency a Lashkar Gah, Afghanistan, dopo l’inizio dell’ennesima ‘grande operazione militare’, che ogni volta è la più grande…

Un profondo senso di vergogna per quello che la guerra, qualsiasi guerra, fa.

Distruzione, morti, feriti.

Sangue,pezzi di carne umana.

Urla feroci e disperate.

Non fa altro.
Ma qualcuno ancora pensa che sia un buon modo per esportare ‘pace e democrazia’.

In effetti la pace la stavano portando anche a Said Rahman, noto ‘insurgent’ della zona, ma quella eterna però.
Si è beccato un proiettile in pieno petto, di mattina presto, mentre era in giardino.

Non stava pattugliando la zona, non stava combattendo, non stava mirando nessuno.

Said Rahman non ha nemmeno visto da dove arrivava il proiettile che ha ancora nel corpo e che gli ha sfondato il polmone di destra.

Ha solo sentito un gran bruciore e poi è svenuto dal male.

L’hanno trasportato in elicottero fino a Lashkar gah,gli stessi elicotteri che prima sparano, poi in ambulanza nel nostro centro chirurgico per vittime civili della guerra ,abbastanza instabile ma con il suo orsacchiotto di peluche nuovo di zecca,regalo della democrazia.

Sembrava avesse la gobba da tanto sangue si era raccolto nella schiena.

E’ stato operato subito, gli hanno messo due drenaggi toracici,
quasi più grandi di lui.

Perché il noto ‘insurgent’ ha sette anni.

Sette.

Questa è la ‘grande operazione militare’, la più grande.

Vergogna."

Questo è Matteo. Questa è la realtà a cui ha dedicato tanti mesi della sua vita. Perché ce n'era bisogno e lui non si è girato dall'altra parte. Vi sembra che chi ha potuto scrivere queste parole possa anche solo pensare di commettere un attentato? Ora tutti sappiamo quanto sta rischiando. Ancora una volta la vita. Perché signori, per le accuse che gli hanno mosso è prevista la pena di morte.
Non ho altre parole. Scusate se latiterò nelle mie risposte a quanti aspettano news su altri argomenti.

Vi chiedo una sola cosa, per il momento. Se condividete la mia indignazione e il mio desiderio di far sapere che tutto questo non ci sta bene, vi prego di sottoscrivere la raccolta di firme che Emergency ha lanciato sul suo sito. Io ho faticato a riuscirci perché il sito era intasato da migliaia di collegamenti, ma vale la pena insistere un po', se potete.
http://www.emergency.it
Un'ultima preghiera, se potete: diffondete questa notizia e fate conoscere ai vostri amici e cari l'appello per la raccolta firme.Le persone arrestate, da anni rischiano la vita per salvare quella di altri che hanno bisogno. Oggi sono loro ad aver bisogno di noi.
Grazie"

Vorrei aggiungere, che nel seguente sito:
http://it.peacereporter.net/articolo/21241/I+racconti+di+Matteo+Dell'Aira+dall'Afghanistan

potete leggere "I racconti di Matteo Dell'Aira dall'Afghanistan"

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