venerdì 10 giugno 2011

"La tutela dei minori? In Italia è solo a parole"

Wikio
Vorrei ringraziare a nome di tutti i bambini chi mi ha sostenuta e sostiene in questa battaglia.
Ringrazio la dott.ssa Stefania LaMalfa ed il suo articolo su:

http://affaritaliani.libero.it/sociale/petizione_tribunale_minori100611.html?ref=frame

il dott. Roberto Malini dell'associazione " everyone"
http://www.everyonegroup.com/it/EveryOne/MainPage/Entries/2011/6/7_Difendiamo_i_minori_e_le_famiglie.html

e gli amici che hanno firmato la petizione e spero se ne aggiungeranno altri.

Grazie per aver dato voce a tanti minori ... 
Bambini tolti ai propri genitori attraverso decreti urgenti e provvisori emessi dal Tribunale dei minori. Bambini che passano di affido in affido per molti anni. Parte da un gruppo di cittadini una petizione per chiedere la modifica dell'iter con cui nel nostro paese vengono trattati i problemi dei più piccoli.
La petizione ha già ricevuto un centinaio di adesioni sia dall'Italia che dall'estero. Giuseppina Rubino, l'ideatrice della petizione, sceglie Affaritaliani.it per presentare l'iniziativa. Sposata, senza figli, è una casalinga milanese di 53 anni: "Non avendo figli non ho interessi diretti verso la petizione ma ho sempre fatto volontariato e mi sento vicina ai problemi dei bambini. In Italia ci sono 32mila minorenni in istituto: basta che parta una segnalazione di un assistente sociale o anche semplicemente di un vicino di casa che i bimbi vengono tolti ai genitori. Poi magari passano di affido in affido, come è successo alla bambina che 12 anni fa ho avuto in affido: so che ha vissuto poi in altre famiglie ma che alla fine ha sofferto molto".
"Ho aperto due pagine su Facebook - aggiunge Rubino - chiedendo provocatoriamente l'abolizione del Tribunale dei minori. Quello che condanno è l'iter con il quale sono affrontate in Italia le questioni che riguardano i bambini. I decreti urgenti e provvisori emessi dal Tribunale dei minori diventano poi di fatto definitivi. Questo non è ammissibile: se ci sono i presupposti meglio dare subito i minori in adozione. E penso che i politici debbano farsi carico dei problemi dei bambini".

LA PETIZIONE
Siamo un un gruppo di cittadini italiani che si propongono di modificare secondo coscienza le modalità con cui vengono trattati in Italia i problemi dei minori e delle loro famiglie. Per esempio le relazioni delle assistenti sociali sono recepite dal Tribunale dei minori senza la possibilità di una controrelazione. Altro esempio da prendere in considerazione le procedure di urgenza e di provvisorietà da parte del Tribunale dei minori che, in relazione alla lentezza delle indagini e delle conclusioni, si traducono in procedimenti di lunga durata, autentiche catastrofi nel pieno dello sviluppo della personalità minorile.
Spesso la procedura si sviluppa senza la possibilità di un contraddittorio con impossibilità a produrre prove a discarico, relazioni di esperti di parte e quanto altro possa aiutare a controbattere le accuse che sono a senso unico.
Tutto ciò configura un diverso approccio rispetto ad un procedimento verso un adulto, come se il minore fosse un oggetto da contendere, non un soggetto con diritti civili come tutti gli altri. Siamo consapevoli che il problema non sia di facile soluzione, ma abbiamo la presunzione di chiedere che il minore sia trattato come un essere dotato di diritti non inferiori a quello di un adulto e possa esprimere, quando in grado, un proprio parere.
Su facebook ho creato una pagina a questo link: https://www.facebook.com/event.php?eid=132617406816225
Diritti dei bambini Petizione http://www.thepetitionsite.com/1/dalla-parte-dei-bambini/ pubblicata da Abolizione Del Tribunale Minori il giorno martedì 31 maggio 2011 alle ore 11.34
Viviamo in un Paese che dice a parole (ministri, parlamentari, uomini di Chiesa) di amare e voler difendere i diritti e le prerogative dei minori: ora tutto questo si dovrebbe espletare in provvedimenti, leggi e tutele a favore di questi soggetti. Dicevo a parole, perché se andiamo ad analizzare i fatti concreti, le delibere e le sentenze non si trova traccia di tutto questo, anzi il minore è l’oggetto e non il soggetto cui dovrebbe riferirsi il provvedimento. Oggetto conteso tra i genitori, oggetto di analisi prevaricatorie di assistenti sociali insensibili ai problemi della famiglia, oggetto di sentenze senza contraddittorio, maggiore ma non unica vittima di un sistema eretto a vantaggio di chi ci lavora ma non di chi dovrebbe usufruirne i servizi. Una vera aberrazione del diritto è l’art 336 u.c.c.c che prevede l’emissione di provvedimenti urgenti e provvisori , che di fatto divengono definitivi, con danno incalcolabile per il minore il quale magari a torto viene strappato ad una famiglia cui viene riconosciuta ragione ad anni di distanza. Vi chiediamo: è giustizia questa?
La legge prevede che prima di adottare un qualunque provvedimento relativo al minore i genitori debbano essere sentiti ed assistiti da un legale e che il minore stesso sia rappresentato nel procedimento perché il minore non è un oggetto ma un soggetto giuridico. In questi casi il rito, cioè il rispetto delle procedure e delle regole, il contraddittorio, il diritto di difesa è importante, è segno di civiltà giuridica. Il Tribunale per i Minorenni non va riformato, va abolito. E' un retaggio del passato, non dimentichiamo le origini storiche dell'istituto. Il rito davanti al Tribunale per i Minorenni è libero: ma quando non vi sono regole, l'organismo non è più giudiziario! I provvedimenti provvisori ed urgenti disposti sulla base di "segnalazioni", di "relazioni" senza la previa audizione delle parti e senza una seria istruttoria in contraddittorio genera la maggior parte delle volte DISASTRI. In una materia in cui il tempo del processo coincide con la vita del minore!
Chiediamo: "Non devono esistere provvedimenti immediati ed urgenti senza contraddittorio e senza difese degli interessati; reali difese, non formali, anche del minore!"

1 commento:

Anonimo ha detto...

Il rapimento di bambini per futili motivi da parte dello stato ha un trend in aumento in molti paesi europei. Sorge allora un dubbio, che ci siano interessi economici?

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