lunedì 12 gennaio 2009

Una tragedia senza fine

Non è il momento di parlare di storia, di cercare le ragioni od i torti che si sono accumulati in tanti anni di lotta tra israeliani e palestinesi. Solo il tempo permetterà di vedere con più lucidità i fatti ed i misfatti che si sono succeduti in questi anni. Rimane solo da sottolineare il cinismo con cui il Protettorato inglese sulla Palestina trattò la questione e la vergognosa fuga di fronte all’incapacità di gestire politicamente una regione disputata dai due popoli. Quello che vorrei dire è che di fronte ad una tragedia che si sta consumando sulla pelle di civili inermi non si può rimanere zitti ed insensibili. Sembra che siamo stati immunizzati alla violenza ed alla morte. Saranno i telegiornali che ogni giorno riversano nelle nostre orecchie e nei nostri occhi solo disgrazie, morti, violenze. Saranno i film od i telefilm che fanno a gara a mostrare turpitudini, stupri, uccisioni e barbarie fra le più efferate. Ma io francamente non riesco a rimanere insensibile di fronte alle notizie delle morti e delle sofferenze di bambini innocenti, di madri e mogli, di padri che piangono raccogliendo cadaveri seppelliti tra le macerie di case bombardate, di scuole sventrate, di ospedali violati. Questa non è una guerra, è una lenta eliminazione di un popolazione innocente, vittima solo di abitare insieme con una fazione violenta dell’integralismo islamico. E’ una violazione dei più elementari diritti umanitari, questo non permettere che i civili possono mangiare, bere, essere curati; oltrepassa ogni giustificazione alle ragioni di una guerra cosiddetta di difesa. Sembra che Israele si sia dimenticato in fretta che cosa significa la sofferenza, la paura, l’angoscia che tanti suoi cittadini hanno patito in passato. La legge biblica del taglione, dell’occhio per occhio, non porta da nessuna parte, crea solo il desiderio di rivalsa, di martirio, in una spirale senza fine di lutti e di dolore. Da una parte i cadaveri di bambini allineati sul pavimento di una casa sventrata, dall’altra bambini martiri che si fanno esplodere in attentati. Ma sono sempre cadaveri di bambini.

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