Il Cavalier Banana

Il Cavalier Banana, ossequioso al monito papale, si appresta a sodomizzare la Repubblica Italiana senza preservativo. E il popolo bue, dalla corta memoria, assiste plaudendo all’ignobile fescennino. Debole memoria, poca cultura, scarse letture, facili entusiasmi, lunga penitenza. Ogni giorno assistiamo allo smantellamento della coesione civile, alla politica gridata in TV, alla spoliazione delle prerogative parlamentari, all’instaurazione per nulla occulta di un cesarismo a cui manca purtroppo un Giulio Cesare ( anche lui era ossessionato dalla calvizie e si faceva i riporti ). Sebbene la statura della gente italica sia aumentata sempre più in virtù di una ricca alimentazione, purtroppo l’altezza non solo centimetrica dei nostri politicanti si è sempre più ridotta. Assistiamo all’eloquio forbito dei rappresentanti della Lega che si rivolgono agli immigrati dandogli del Voi e li trattano con i guanti bianchi per non contaminarsi. Abbiamo ministri degni del miglior gossip che commentano le raccomandazioni papali preservandosi dal commento, unici in Europa. Abbiamo teo-dem, neo-conf, clerico-fascisti, laici devoti che si genuflettono davanti al Papa Re, pronti a scomunicare i preti operai, i missionari intelligenti, i veri cristiani quando si oppongono al Concilio di Trento ed alla nuova restaurazione. A quando il rogo dei libri all’indice, un nuovo Galileo o la bandiere papaline al posto dei gonfaloni comunali? La Lega, prona a sacrificare le proprie virtù in cambio di un becero federalismo, è pronta a cambiare i propri vessilli bordandoli di giallo oro ed inserendovi le chiavi di Pietro. Abbiamo il timido Brunetta che non sa più a chi rivolgere i suoi aggraziati pistolotti, salvo dimenticarsi di quella vecchia storia della trave e della pagliuzza. Abbiamo ministri e politici che ogni giorno ci sorprendono con progetti e proposte che fanno il giro del mondo: a Washington, Londra, Berlino e Pechino si domandano come fanno ad essere così prolifici di idee, per forza non usano il preservativo, i nostri eroi. Se lo usassero forse ci sarebbero meno incesti costituzionali. E sono veramente degli eroi, perché noi, gente comune, non possiamo immaginare cosa sia la fatica di stare otto settimane senza fare un giorno di riposo, come si è recentemente lamentato Berlusconi. Mi domando a cosa gli servano tutte quelle ville se non ci può mai andare? Ma, pazienza, per la gloria dell’Italia si fa questo ed altro. Detto, inter nos, a me preoccupa molto l’altro. Abbiamo politici animalisti che difendono i cani randagi e politici umanitari che schedano immigrati e bambini o impongono ai medici di denunciare gli ammalati.

Il mondo è contraddittorio, l’umanità pluralista, ma che confusione di idee che si sposa molto bene con la pochezza di pensiero. Ma dove è andato a finire l’algido Ghedini, e lo Scaiola dal forbito linguaggio, ed il curiale Bondi nascosto dietro una Venere marmorea. Mi manca il lucido eloquio di Vito, la parsimonia di Gasparri, la luciferina facondia di La Russa e la sobria eleganza di Cicchetto dall’inesauribile joie de vivre. Mi manca il podestà di Vicenza, l’umanista leghista, il camerata fascista, come farò a riconoscerli. Il palcoscenico è ampio e bene illuminato, il sipario si è alzato, lo spettacolo può avere inizio.